A.N.A. AVIANO 
GRUPPO ALPINI C.BATTISTI 
SEZIONE DI PORDENONE 
 
 
 
 
 
AVIANO : L'ARTE E CULTURA 
Uno sguardo d'assieme 
La storia dell'arte avianese si fa iniziare dal XIV secolo, con l'esecuzione degli affreschi post giotteschi che decorano parte delle navate della Chiesa di Santa Giuliana a Castello e che costituiscono uno dei più vasti cicli pittorici del Friuli.Particolarmente significativa è la pittura a fresco delle chiese avianesi, ma l'arte in Aviano giunge generalmente attraverso i comprimari. Considerevole è l'opera di Gianfrancesco da Tolmezzo che, alla fine del Quattrocento decorò le pareti della chiesetta di San Gregorio a Castello con scene della Passione. Accanto a Gianfrancesco si ricorda l'opera di Girolamo de Stefanelli da Porcia che dipinse nel 1547 il presbiterio della chiesetta di Santa Caterina a Marsure con immagini della vita della santa che si rifanno all'opera del Pordenone e dell'Amalteo.La scultura annovera prestigiosi intagliatori quali Bartolomeo dall'Occhio (statua di San Nicolò, chiesa parrocchiale di Castello), ma vive soprattutto di autori minori. Tuttavia, di particolare pregio sono le due croci astili della parrocchiale di Castello, firmate dall'orefice Giacomo de Grandi di Noale (1548) e quella del duomo di Aviano d'età più tarda. Sono opere di grande impatto visivo e di considerevole tecnica e costituiscono l'apice di una oreficeria che, comunque, ad Aviano ha avuto sempre un buon livello.Nel Settecento il desiderio di crescita culturale e artistica si manifesta con il rifacimento delle chiese maggiori e la costruzione di Palazzo Menegozzi.L'Ottocento rappresenta una stagione felice con la sistemazione del parco dei Policreti di Castello, la nascita del Teatro Sociale del progettista Giambattista Bassi e con una serie di bei dipinti di cui Aviano si dota: opere di Francesco Floreani, Sebastiano Secante, Gian Antonio Fasolo, Andrea Celesti, Nicolò Renieri, Francesco Ruschi.La vera ricchezza artistica di Aviano è probabilmente la sua conformazione urbana e le abitazioni di sasso - ancora presenti - che testimoniano la particolare abilità degli scalpellini. Infatti, fin dal 1875 è fiorente l'attività di estrazione e lavorazione della pietra con la quale vennero costruite opere famose non solo in Europa, ma in tutto il mondo. 
 
 
 
Duomo di Aviano, Nicolò Ranieri "S.Brunone riceve le regole
 
 
SecXVII- Chiesa di S. Gregorio Castello di Aviano Gianfrancesco da Tolmezzo  Crocifissione  
 
 
 
Chiesa  Parrocchiale S.Zenone-Aviano 
       
     
Il Duomo di Aviano e il Fonte Battesimale  
 
            
  Palazzo Menegozzi  XXVII sec. 
 
 
        Casa  della societa' ora  Azienda di soggiorno e turismo
         l Duomo - la Pieve di San Zenone - è la chiesa principale. Risale al 1295, ampliato nel 1485 fu distrutto dai Turchi nel 1499. Venne ricostruito nel 1524, composto da una sola navata con portale di ingresso e fiancheggiato da un alto campanile. Esigenze demografiche portarono a costruire una chiesa più grande che venne realizzata nello stesso posto su progetto di Francesco Riccati. I lavori iniziarono nel 1775, ma la chiesa fu consacrata soltanto nel 1818 e terminata nel 1832 con il completamento della facciata con il portale e le tre statue dell'architetto G.B. Bassi. Nell'interno ad unica navata, sei cappelle delimitate da semicolonne corinzie, contengono lo stesso numero di altari. L'altare maggiore, del '700, è opera dello scultore G.B. Bettini, di linea semplice, con il tabernacolo a tempio, sovrastato da un crocifisso in legno con ai lati le statue di S. Martino e S. Zeno.Due altari della parete sinistra sono in pietra, provenienti dalla Chiesa veneziana dei Cavalieri di Malta: il primo rappresenta un dipinto che raffigura la conversione di San Paolo, opera di Antonio Masutti di Aviano il secondo una statua in marmo dedicata alla Madonna del Carmine, opera di L. De Paoli. L'altare in marmo della terza cappella dedicato alla Madonna del Rosario è opera di G. B. Bettini, ornato dalla pala capolavoro di Gasparo Narvesa che rappresenta la Madonna con il Bambino adorato da San Domenico e Santa Caterina. Ai lati sono rappresentati 14 misteri del Rosario, mentre la discesa dello Spirito Santo è situato al centro, in grandi dimensioni. Sulla parete sono raffigurati "L'Immacolata", un tempo sull'altare della vecchia sacrestia, Padre Marco d'Aviano e una pala con la Madonna in trono, il Bambino, S. Zenone e altri santi.Il coro è impreziosito da tre grandi raffigurazioni: "l'incoronazione di santa Chiara", attribuita a G. Antonio Fasolo (1530-1572) seguace del Veronese, ammirevole per la valorizzazione degli abiti femminili, "S. Bernardo che guarisce un cieco" di Francesco Ruschi, bella per l'espressività figurativa ed il gioco chiaro-scuri; "l'Ascensione" opera del veneziano Giampietro Silvio che rievoca vagamente i dipinti del Tiziano. Sulla parete destra, nella cappella ove un tempo era l'altare di San Rocco, ora è collocato un gruppo ligneo dedicato al Sacro Cuore di Gesù, di scuola Valgardenese, gli altri due altari provengono anch'essi dalla chiesa di Venezia, dell'ordine di Malta: l'uno sormontato da un "Crocifisso in legno del 500", l'altro presenta una bella Pala con san Brunone che riceve le regole dell'ordine. Nella parete vicina interessanti sono la pala con Tobiolo e l'angelo tra i santi Biagio e Lorenzo e la Pietà di un ignoto pittore del 700. Semplici, ma apprezzabili le acquasantiere in pietra del 500 vicino all'ingresso, il fonte battesimale con portelle decorate risalente al '500. Diversi sono i dipinti di proprietà del Duomo: ritratto di Papa innocente XI (sec. XVII), San Giuseppe con il Bambino (scuola veneta del XVIII sec.), il Corpo di Cristo e l'Annunciazione (sec. XV), Cristo Crocifisso (scuola friulana XVII sec.), Madonna del Rosario in legno del '600 e un armadio di sacrestia in radica, mobile eccezionale in Friuli. Pregevoli sono per lo stile e l'epoca cui risalgono gli elementi ecclesiastici (croci, ostensori) che costituiscono il tesoro del Duomo.Tra gli edifici di culto presenti in Aviano vanno ricordati:- La chiesetta di San Pietro, oggi cimiteriale, di origini cinquecentesche;- La chiesetta di San Giorgio in Monte, ubicata in cima al colle omonimo: l'edificio, di origini trecentesche presenta l'impianto tipico delle chiesette votive friulane;- La chiesa dei SS. Martiri Concordiesi a Pedemonte, la cui costruzione risale alla seconda metà del XIX secolo.L'architettura è caratterizzata anche da numerosi palazzi, dimore della nobiltà che risiedette nella cittadina.Si affaccia su Piazza Duomo il settecentesco Palazzo Menegozzi. Costituito da un corpo centrale e due ali simmetriche, l'edificio nobiliare si evolve in due piani completati da timpano e statue; internamente segue la struttura delle ville venete e presenta interessanti affreschi paesaggistici e decori geometrici nelle sale al pian terreno e al primo piano. L'opera, come il giardino all'italiana e il muro di cinta, è attribuita all'architetto Francesco Riccati. Sul retro della villa si sviluppa un bel giardino all'italiana, e, all'interno della stessa, particolare interesse destano gli affreschi del salone principale, posto al primo piano, che riportano motivi geometrici e illusionistici, particolarmente apprezzabili per la freschezza delle invenzioni e la vivacità dei colori.Accanto a Palazzo Menegozzi, si trova Palazzo Policreti Negrelli, risale ai primi dell'Ottocento, ha una facciata simmetrica, con frontone triangolare, porte e finestre rifinite in pietra.Il Teatro della Società è il più importante edificio neoclassico di Aviano, progettato dall'architetto Giambattista Bassi nel 1844. E' caratterizzato da semicolonne doriche e due portali del pianterreno, mentre al piano superiore le finestre corrispondono alle aperture sottostanti. Sito in piazza Duomo, è sede della sala consiliare comunale.Altri edifici da ricordare sono: Palazzo Tamai, edificio del XVIII secolo, su cui numerosi rimaneggiamenti hanno tolto il carattere di residenza signorile, visibile ora solo nel portale di ingresso e nelle finestre rifinite in pietra.Villa Trevisan, già Cristofori e Oliva, dal tipico impianto della villa veneta secentesca, all'interno conserva decorazioni ottocentesche.In località Ornedo si trova villa Policreti, ora Fabris, costruzione risalente alla seconda metà del 1500. È l'unica tra le ville patrizie di Aviano ad avere un oratorio intitolato a Padre Marco. 
Villotta  di Aviano    
La chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena risale al 1848 - 1854, ma se ne ha memoria fin dalla metà del Quattrocento. La Chiesa attuale, di pianta circolare ha un portale centrale e due campaniletti che sovrastano la copertura.A Somprado si trova un capitello dedicato a Padre Marcod'Aviano. La leggenda narra che nella notte del 13 agosto 1699 (in cui morì Padre Marco) i suoi famigliari videro una luce abbagliante che subito sparì e in quel punto decisero di erigere un ricordo in suo onore.
La chiesa di S. Maria Maddalena
 
 
 
 
4 nov.2004 2
MONUMENTO AI CADUTI GUERRA 15-18 
VIA DELLA MADDALENA  -  AVIANO  
(Testo)(targa centrale)     
 DIO PATRIA FAMIGLIA   
 (segue lista con 56 nomi, su due colonne) 
 (sotto)  
  
O pellegrino, sosta, ascendi questo altare;    qui tra il silenzio di questi sassi santificati da lacrime,da sacrifici
da amore di vedove,  di orfani e  di genitori, assieme a noi ricorda  i nuovi martiri della Patria
 
(targhetta di sinistra)   
 HUIUS OPERIS     
 AUCTOR 
 ALOISIUS SCANDOLO 
 SOLI DEO HONOR ET GLORIA 
 MCMXX    
  
(targhetta di destra) 
MONUMENTUM DEDICATUM 
MILITIBUS QUI GLORIOSE 
 CECIDERUNT IN PRAELIO 
 MCMXV - MCMXVIII 
 VILLOTTA SOMPRADO PIANTE 
 
(nella targhetta all'ingresso) 
GRUPPO                    SEZIONE  
    AVIANO                  PORDENONE  
 MONUMENTO AI CADUTI 
 PER LA PATRIA 
RESTAURATO NEL 1993 
 AD OPERA E PER VOLONTA' 
 DEGLI ALPINI DEL GRUPPO 
 CESARE BATTISTI 
 Aviano 26 febbraio 28 Agosto  
        
 
Marsure 
La frazione di Marsure ha una storia antica, con la sua parrocchia esistente fin dal 1449, quale emanazione di San Zenone. La Chiesa venne distrutta durante l'invasione dei Turchi, in seguito fu più volte ricostruita, venne rimodernata nell'Ottocento e, definitivamente nel 1963.Posta su un colle, è la chiesa dedicata a San Lorenzo: ha un ampia facciata, articolata da lesene che indicano la tripartizione interna. A fianco, sorge un alto campanile.All'interno si può ricordare il gruppo ligneo della Pietà, che risale al Cinquecento, ed è conosciuto nella tradizione come Madonna delle Formiche, a protezione dei danni che queste arrecavano ai bachi da seta. La pietà è un pezzo unico per lo slancio ascensionale e il verticalismo che lo caratterizza.Nella parte più antica di Marsure si erige la chiesetta di Santa Caterina d'Alessandria con le pareti copiosamente affrescate nel Cinquecento, probabilmente ad opera di Girolamo Stefanelli da Porcia, in uno stile simile a quello usato dal Pordenone.In località Costa sorge la chiesa di San Valentino, settecentesca, con una struttura semplice e priva di elementi architettonici di rilievo.I marsuresi sono particolarmente legati al Santuario della Madonna del Monte che, secondo la tradizione, è sorto nel luogo in cui la Madonna apparì al contadino Antonio Zampara nel 1510. Il Santuario fu consacrato nel 1615 e reso più armonioso nei primi anni del '900 dall'architetto Rinaldo di Venezia. Esternamente si caratterizza per una grande cupola rivestita di metallo; l'interno, molto luminoso, ha un ampio tiburio nel raccordo del quale sono collocate le quattro statue in pietra raffiguranti gli evangelisti. 
 
 
 
 
La chiesaS.Lorenzo 
Parrocchiale  di Marsure
 Santuario Madonna del Monte
  S.Valentino a Costa .Particolare del campanile
Castello d'Aviano 
Il Castello che dà il nome alla località risale alla prima metà del X secolo. Non è un unico edificio, ma un luogo fortificato su uno spiazzo di una collina. Oggi è fortemente degradato; rimangono solo alcuni tratti di cinta, tre torri quadrate ed una rotonda, i resti del mastio e del torrione originario, alcune abitazioni posteriori, la chiesa castellana. Quest'ultima è la chiesa parrocchiale di Santa Maria e Giuliana, fatta costruire dalla famiglia Trevisan (in sostituzione della precedente) nel 1589. La facciata rinascimentale mette in risalto il semplice portale e ai lati due nicchie ove sono collocate le statue di San Pietro e San Paolo, opera dello scultore Agostino Rubini. L'interno ad una sola navata ha il presbiterio sopraelevato per dare spazio ad una piccola cripta dove si trova un "Vesperbild" (Madonna seduta con il Cristo morto sulle ginocchia) di cui si hanno pochi altri esemplari in Diocesi. L'altare maggiore degli inizi del secolo XIX è fiancheggiato da due statue barocche dell'Annunciazione, le pareti del coro presentano due dipinti: in uno è raffigurata Santa Giuliana, nell'altro la Madonna, il Bambino e gli Angeli. Sull'altare di sinistra spicca la bella pala del '500 con San Nicolò e i Santi di anonimo pittore veneto, su quello a destra in una nicchia è collocata la statua policroma della Madonna con il bambino. Diversi gli arredi di interesse: l'elegante acquasantiera dell'inizio '600, opera di Alessandro Pavanello, il fonte battesimale del tardo '500, il lavabo della sacrestia e diversi armadi intagliati di stile secentesco. Sono di S. Nicolò, un dipinto della scuola veneta del '700 raffigurante la Decollazione di S. Eurosia ad alcuni preziosi oggetti di argenteria ed oreficeria. Nel cimitero del Castello si trova la primitiva chiesa dedicata a Santa Giuliana, che risale al 1329. Detiene grande importanza artistica per le opere che conserva, tra le quali sono da ricordare particolarmente le serie di affreschi attribuiti a scuole diverse, ma con sicuri influssi bizantini e post giotteschi che decorano le navate e l'arco trionfale. Esse sono senz'altro tra le opere di maggior rilievo presenti nella regione.A Castello è necessario ricordare un altro monumento sacro: la Chiesa di San Gregorio, semplice costruzione quattrocentesca sul modello di altri edifici votivi presenti in Friuli, arricchita all'interno da una serie di affreschi del primo rinascimento raffigurante la Passione, attribuiti al pittore Gianfrancesco da Tolmezzo che ha saputo caratterizzare significativamente ambienti e personaggi.Tra gli altri edifici di pregio, si può ricordare Villa Policreti, il cui nucleo più antico risale al 1500; nell'Ottocento fu arricchita nella parte posteriore con un colonnato dorico e venne creato il grande parco uno dei più belli del Friuli, oggi sede del Golf Club.Si annoverano poi, Casa Zoratti, signorile edificio del 1700 con qualche elemento stile liberty, affacciato sulla piazza del centro castellano e Casa Cristofori, costruita nel 1925, con motivi liberty e neogotici. 
 
 
Affreschi della chiesa del cimitero  di S.Giuliana XIII secolo 
 
 
Interno della Chiesetta di S.Gregorio - Castello   -Dipinti del Pordenone 
 
Giais di Aviano 
 
 
Immagine del borgo di Giais 
 
 
 
 
 
  
esempio di archittettura spontanea- Giais
altro esempio di architettura spontanea
collegamento  tra  famiglie - particolare  
 
 
Chiesetta di S. Floriano  e particolare di un affresco in S.Floriano